Si basa sulla valutazione di criteri fondamentali quali consumo di risorse, qualità del sito, carichi ambientali, qualità ambientale indoor, qualità del servizio.

La nuova prassi di riferimento sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni, che permette di formulare giudizi sintetici sulla performance complessiva di un edificio, è stata approvata dal Consiglio Direttivo dell’UNI (ente italiano di normazione).

Questa prassi è nota come UNI/PdR 13:2015 ed è stata elaborata in considerazione delle norme europee sulla valutazione della sostenibilità ambientale di un edificio, con particolare attenzione alle norme facenti riferimento al Comitato Tecnico CEN/TC 350 ed in considerazione del Protocollo sviluppato da ITACA (istituto per l’Innovazione e la Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale).

La definizione di questa nuova prassi operativa parte appunto da un Protocollo ITACA la cui formulazione partì nel 2001, quando venne attivato un gruppo di lavoro interregionale in materia di edilizia sostenibile, con lo scopo di sviluppare strumenti per favorire costruzioni ad elevata qualità energetico-ambientale.

Si sviluppò un sistema di valutazione degli edifici sulla base del SBTool1, strumento internazionale sviluppato nell’ambito del processo di ricerca Green Building Challenge, coordinato dall’organizzazione no profit iiSBE (international iniziative for a Sustainable Built Environment) cui, nel tempo, hanno contribuito 25 nazioni; tale scelta fu dettata dal fatto che questo “strumento” era fondato sulla condivisione di criteri e metriche tra nazioni e regioni.

Questo portò di fatto alla prima versione del Protocollo ITACA, approvato nel gennaio 2004 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome; sempre più Regioni e Amministrazioni comunali hanno adottato questo protocollo in iniziative volte alla promozione ed incentivazione  dell’edilizia sostenibile, portando al succedersi di versioni di volta in volta più aggiornate e perfezionate di questo Protocollo.

sostenibilità ambientale-progettazione-ecosostenibile

In sintesi il Protocollo ITACA, strumento fondamentale per la valutazione del livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici, permette di verificarne prestazioni non solo in termini di consumi ed efficienza energetica, ma anche di impatto sull’ambiente e la salute dell’uomo.

Norme e leggi nazionali di riferimento danno indicatori che permettono di ottenere valutazioni oggettive e puntano alla realizzazione di edifici sempre più innovativi e ad impatto zero.

I principi su cui si basa questo strumento sono:

  • l’individuazione di criteri che permettano di misurare le prestazioni dell’edificio preso in esame;
  • la definizione di prestazioni di riferimento (benchmark) con cui confrontare quelle dell’edificio, ai fini dell’attribuzione di un punteggio corrispondente al rapporto della prestazione con il benchmark;
  • la “pesatura” dei criteri che ne determinano la maggiore e minore importanza;
  • il punteggio finale sintetico che definisce il grado di miglioramento dell’insieme delle prestazioni rispetto al livello standard.

La nuova prassi di riferimento UNI/PdR 13:2015 fa parte dei prodotti della normazione europea, sostituisce il Prococollo ITACA relativamente agli edifici residenziali e fornisce indicazioni, strumenti e metodologie ai progettisti, che portano avanti una progettazione integrata in cui ogni componente è messo in relazione con il contesto dell’edificio e in considerazione dell’impatto sull’ambiente e la comunità.

sostenibilità ambientale

Si tratta di quell’ approccio olistico che sta portando alla progettazione di edifici sempre più eco-sostenibili in cui si tengono in considerazione 4 aree fondamentali: materiali, energia. acqua, salute. Nello specifico:

  • i materiali devono essere ottenuti da fonti rinnovabili ed essere facilmente  riciclabili; inoltre devono essere in grado di incorporare una buona quantità di energia;
  • è fondamentale progettare un edificio per avere il massimo impiego di luce naturale, oltre che utilizzare sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, installare finestre a risparmio energetico, sistemi sostenibili di riscaldamento e rinfrescamento; ovvio l’uso di elettrodomestici a basso consumo;
  • ridurre al minimo il consumo di acqua installando sistemi di captazione delle acque piovane che riciclano l’acqua per irrigazione o scarico del WC, ma anche installando servizi igienici a basso flusso di acqua, rubinetti con chiusura automatica..;
  • l’impiego di materiali e prodotti non tossici (a emissioni zero) migliorano la qualità dell’aria e riducono il tasso di asma, allergie e altre patologie da edificio malato; l’uso di materiali consoni e adeguati sistemi di ventilazione consentono di tenere una buona qualità dell’aria interna.

Viviamo in un’epoca complessa, in cui cambiamenti climatici, gravi problemi di salute e scarsità di risorse energetiche impongono attenzione alla sostenibilità ambientale e alla costruzione di case durevoli, a risparmio energetico e bassa produzione di inquinanti.

sostenibilità ambientale-itaca-uni-protocollo

La promozione di salute e benessere passa anche dalla progettazione di abitazioni che rispondano completamente alle necessità dell’acquirente ma anche dell’intera collettività.

Ecco quindi che il Protocollo ITACA ha davvero aperto la strada ad un percorso che, con l’attuale UNI/PdR 13:2015, mira ad avere la vera casa del futuro: quella in cui trovi spazio la domotica e che sia  ecologica oltre che in linea con la sostenibilità ambientale.